Strategie sulla Missione nel contesto contemporaneo durante il nostro Capitolo Generale XXIV

Il Capitolo Generale XXIV celebratosi a Roma, è stato uno dei Capitoli più preparato della storia negli ultimi quarant’anni del nostro Istituto. Infatti, la pandemia ha sollecitato al potenziamento di una serie di incontri online che hanno facilitato l’approfondimento del tema “Fate quello che Egli ci dirà” (Gv 2,5) Comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità”: sorto da un serio processo di discernimento in cui si sono tenuti presenti i suggerimenti emersi nelle Verifiche triennali e, al tempo, stesso la conoscenza della realtà dell’Istituto, le sfide educative contemporanee e il cammino della Vita consacrata nella Chiesa.

Il Capitolo Generale, per una coincidenza, non casuale, si è svolto con la prima fase della XVI Assemblea del Sinodo dei Vescovi, Per una chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione, che in un certo senso ha interpellato le Capitolari presenti e non soltanto, a vivere nella docilità e nell’ascolto allo Spirito Santo perché il Capitolo Generale e ogni membro delle nostre Comunità Educanti del mondo intero testimoni in modo profetico e alternativo il vivere, insieme, le nostre relazione con uno stile sinodale.

La Madre Generale, madre Chiara Cazzuola, nelle parole conclusive in chiusura del CG XXIV evidenzia che “L’obiettivo che ha sollecitato e sollecita il nostro impegno è quello di “risvegliare la freschezza originaria della fecondità vocazionale dell’Istituto”. In questo processo Maria sarà ancora Madre e Maestra, come lo è stata durante i 150 anni della nostra storia”
Il testo delle nozze di Cana ha orientato e accompagnato la preparazione al CG XXIV, con il coinvolgimento di tutte le comunità educanti locali: suore, laiche/laici e giovani delle 9 conferenze interispettoriali, organi di animazione che raggruppano le comunità educative dei 97 paesi in cui l’Istituto è presente. Inoltre, un questionario online, tradotto in 5 lingue, ha permesso un ascolto attento della voce delle/dei giovani dei 5 continenti.

Questo processo partito nel febbraio del 2019 ha permesso alle sorelle di arrivare al Capitolo con una riflessione maturata con un largo coinvolgimento delle comunità educanti di tutto il mondo. Per tanto, le Capitolari, in ascolto delle sfide educative che emergono della vita dei giovani, della nostra contemporaneità, le capitolari sono giunte a compiere alcune scelte prioritarie che ruotano attorno alla categoria della Presenza intesa come un esserci personalmente e comunitariamente con cuore e menti attenti per percepire il passo di Dio nella storia in cui viviamo, pronte ad intraprendere, insieme ad altri, azioni che promuovano la vita, la pace, la solidarietà. È importante lasciarci interpellare dalle sfide con uno sguardo contemplativo e profetico per accompagnare il cammino dei giovani, delle famiglie comprendendone le fatiche, le sofferenze, le difficoltà, le speranze e le attese.

Come diceva il teologo Karl Rahner affermava che “Mai come oggi l’agenda missionaria deve essere dettata, segnata dal mondo”, dobbiamo sapere interpretare i segni dei tempi, discernere. Dobbiamo riflettere su ciò che avviene nel villaggio globale profondamente segnato dalle diseguaglianze. Comprendere che tutti siamo fratelli, siamo tutti sulla stessa barca e come dice Papa Francesco nella sua ultima Enciclica “nessuno si salva da solo”.
Tre sono state le scelte prioritarie individuate dalle Capitolare orientate al rinnovamento vocazionale delle sorelle e delle comunità educanti nei prossimi anni.

1. Formazione continua.
2. Camminare nella sinodalità missionaria: dialogo interreligioso; interculturale con l’attenzione a cerare sinergia e rete internazionale

3. La conversione ecologica

Il 22 settembre, verso la conclusione del CG, ci fu la visita a sorpresa di Papa Francesco nella nostra Casa Generalizia; in tale occasione il Papa evidenziò la necessità di creare delle comunità intessute di relazioni intergenerazionali, interculturali, fraterne e cordiali “Siate comunità generative, comunità missionarie, in uscita aperte ad annunciare il Vangelo alle periferie, con la passione delle prime Figlie di Maria Ausiliatrice”. La Madre Generale al termine del CG riprendendo l’esortazione di Papa Francesco sottolinea che “la passione delle prime Figlie di Maria Ausiliatrice è “impressionante”, che “stupiva” le giovani e le attirava, una passione che si esprimeva in una santità semplice e simpatica che affascinava, anche senza parlare. Ci ha incoraggiato a continuare con entusiasmo la nostra missione tra le giovani e i giovani. Anche se non sempre facile, valorizzando l’esortazione Christus vivit nella quale possiamo trovare sicuri orientamenti in sintonia con il carisma salesiano:”
Gli Atti del CG XXIV sviluppano la formazione continua mettendo in evidenza la necessità che la formazione sia radicata nella concretezza della realtà, per unificare le diverse dimensioni della persona in ogni tappa della vita. Ancora leggiamo che sull’esempio di Maria donna presente e attenta a raccogliere il grido silenzioso di chi soffre, dobbiamo:

● guardare dentro la contemporaneità

● tornare all’essenziale

● camminare insieme indicando nuove prospettive di vita
È tempo di ascoltare e rispondere al grido dei giovani, dei poveri, della terra con il coraggio di uscire dagli schemi, dalle strutture, dall’autoreferenzialità. L’esigenza della presenza, dello stare in mezzo alla gente ci interpella ad avere uno sguardo di speranza per andare oltre ai limiti, alle fragilità, alle previsioni provvisorie e parziali in cui siamo immerse. Allo stesso tempo insieme come Famiglia Salesiana siamo chiamate a coltivare un pensiero critico e una capacità di difendere il valore della cultura a servizio della vita e il coraggio di denunciare le relazioni che distruggono il progetto “della Fratelli TUTTI” di fratellanza, di comunione inscritto nella vocazione della famiglia umana.

Concretamente noi come Ambito delle Missioni, abbiamo declinato l’essere Presenza che si mette in ascolto in queste azioni:
● accompagnamento e animazione formativa sia per le referenti provinciali delle Missioni ad Gentes; delle missionarie, delle neo missionarie.

● Attenzione al fenomeno migratorio; mettere in rete le diverse realtà che agiscono con i migranti dell’Istituto

● Presa di contatto online dapprima, con ogni singola realtà e poi visita di approfondimento della realtà

● Animazione e sensibilizzazione dell’Ambito attraverso il sito web dell’Istituto

Infine gli Atti del CG XXIV, evidenziano che Maria, a Cana, è testimone della mancanza del vino, ma il maestro di tavola è testimone della qualità del vino nuovo. Il vino nuovo dell’anniversario dei 150 ° anni di fondazione, potenzia lo stupore della chiamata ad essere comunità missionaria: Mornese in Uscita; comunità che annuncia Gesù con la vita e assumono le sfide del cambiamento; comunità che assumono la sinodalità missionaria con stile di vita per ascoltare il grido dei giovani, dei poveri, della Terra,
L’essere Mornese in uscita per noi dell’Ambito delle Missioni, l’abbiamo declinato nel

o  Coinvolgere le coordinatrici dell’Animazione Missionaria ispettoriale, le missionarie ad gentes, giovani esperti.

o Accompagnare le comunità FMA in contesti musulmani, afroamericani; ortodossi e minoranze etniche.

o Lavorare in sinergia, creare e fare rete (Global Missio Team)
o Presa di contatto e creare rete con organismi Missionarie italiani o internazionali.

Gli Atti del CG XXIV terminano soffermandosi sul versetto successivo all’episodio di Cana Gv 2,21 “Scese a Cafarnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli”.

Scese a Cafarnao: Cafarnao che rappresenta il crocevia dei popoli, delle culture e delle religioni diverse. Cosi anche noi FMA siamo chiamate a vivere immerse in questa società multietnica, multiculturale, multi religiosa e a ripensare come Famiglia Salesiana, con le comunità educanti la missione, le proposte, i luoghi da privilegiare. Siamo chiamate ad una nuova inculturazione del Vangelo nello stile del Sistema Preventivo.

Mi piace concludere questa breve presentazione con la sollecitazione che la Madre Generale in conclusione del CG XXIV fece a tutte le capitolari: “Care sorelle, davvero il Capitolo non termina oggi, ma continua, perciò è l’ora di scendere da Cana a Cafarnao, non da sole, ma con Gesù e Maria, per condividere la vita e la missione insieme alle/ai giovani ed ai laici, per lasciar respirare Dio nella nostra esistenza ed affrontare con coraggio le sfide che incontreremo: Ci affidiamo a Maria perché ci aiuti ad essere donne che sanno portare il vino nuovo della speranza in questa nostra storia segnata da tante sofferenze e fatiche, ma benedetta dalla Dolce Provvidenza del Padre”
(English Translation you will find it in the website very soon).

 

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