Speranza Missione in Europa

Missione di speranza in Europa. Il tema è bellissimo e pone l’accento sul positivo e non sul negativo in questo periodo storico che viviamo. È la lente con cui leggere l’oggi della missione in Europa.
Soprattutto dopo il periodo covid e le guerre che si susseguono senza sosta, perché si tende a chiudersi sempre più in se stessi, nel proprio ambiente, rifiutando perfino l’incontro con chi è diverso da noi. Lo si fa anche per proteggersi da un bombardamento mediatico sempre più invadente, che arriva ogni istante sui nostri device tecnologici. Tutti siamo più ansiosi, più tristi, più pessimisti, così dice l’ultimo sondaggio del ministero fatto in Italia e in Europa.

Ecco perché ci sembra importante ripartire dalle relazioni: con Dio, con noi stessi, con gli altri, con il mondo, con il creato.
“CREARE CASA”. Significa per noi rendere concreti i valori appresi durante una vita in missione, le competenze imparate e la creatività continuamente messa in pratica.
Nell’animazione missionaria si vuole puntare oggi sul creare comunità accoglienti per i giovani, oasi di fraternità, dove si sentano a casa. La comunità come luogo di cura delle relazioni che aiuta i giovani attraverso:
– una spiritualità che risana il cuore e ridà senso alla vita, nel ritessere l’intimità con Dio
– la riscoperta di se stessi come ‘un prodigio’
– legami che si costruiscono con gesti quotidiani
– il coltivare l’apertura al mondo, al cercare il bene degli altri

Le parole che ci guidano sono:
– co-costruzione tra animatori missionari
– collaborazione col territorio
– linguaggio nuovo

Ringrazio le belle esperienze di animazione missionaria di questi otto anni in Italia e quelle vissute insieme alle nostre suore, padri e laici in Francia e in Irlanda e in Polonia durane le GMG o altri incontri internazionali. Che ci hanno fatto crescere nella speranza.

Il termine Speranza, oltre ad essere una virtù teologale, significa: Sentimento di attesa fiduciosa nella realizzazione di quanto si desidera. Abbiamo imparato che tutto parte dal DESIDERIO. Dal far vivere di più la fede e meno la religione. Meno precetti, più educazione all’amore.
Non si può chiedere a qualcuno di rinunciare alle stelle se prima non gli si fa conoscere il sole.
L’Italia e l’Europa sono oggi ‘terra di missione’ dove spesso Gesù non è più conosciuto dai giovani. La nostra sfida qui è di far fare esperienza di Dio. Far conoscere il sole. Come?

Condivido oggi con voi due esperienze in Italia, ma che si fanno anche in altri luoghi d’Europa, seppure in modi diversi. Sono esperienze di animazione missionaria e sociale.
Condividerò poi cosa abbiamo imparato e quali frutti hanno dato.

Viaggiare per condividere

È un percorso annuale proposto da un Centro Missionario in collaborazione con la pastorale dei giovani e vocazionale e alcuni Istituti religiosi. Ha come scopo di far cogliere l’incontro con altre culture, popolazioni, religioni come opportunità e dono nella vita. In appuntamenti mensili si accompagnano 40-60 giovani ogni anno, ad avvicinarsi e approfondire la dimensione missionaria, in vista di viaggi proposti dal CMD e dagli Istituti.
Le prime tappe affrontano temi di carattere generale legate al rapporto Nord/Sud del mondo, globalizzazione, interculturalità, stile di viaggio e spiritualità missionaria. Gli incontri sono organizzati da un’équipe di diocesani, religiosi, laici e giovani, insieme.
Al ritorno dei viaggi i giovani passano al gruppo successivo di animazione del territorio, in un circolo virtuoso di missionarietà!

– Festival della missione

Si svolge ogni 3 anni in una città italiana. Nel 2022 si è svolto a Milano.
E’ organizzato dalla CIMI (i provinciali degli istituti missionari) e dalla Fondazione MISSIO della CEI. È un grande evento di più giornate in cui si cerca di coinvolgere persone credenti e non credenti. La formula è un insieme di incontri, animazioni e laboratori in una piazza pubblica e frequentata. E in scuole e università. Le tematiche sono quelle missionarie in ottica allargata: pace, creato, social, diritti, culture… insomma l’educazione alla mondialità.
Al suo interno: aperitivi al bar con missionari (che incontrano la gente e raccontano la missione), laboratori per ragazzi e giovani, libri, mostre, percorsi artistici, sport e attività musicale.
Si organizza un Pre-Festival e un Post-Festival per coinvolgere, in modo particolare, le parrocchie, le scuole, le università per collegarsi al festival successivo.

Questo è quello che abbiamo imparato.
– COMPETENZE MISSIONARIE: noi siamo missionari qui in Europa e quindi ci è chiesto di conoscere non solo la chiesa, ma anche la società, quella in cui vivono i giovani. E quindi imparare la lingua, non solo quella dello stato, ma anche la lingua della società. Cosa sta a cuore alla gente? Come vivono la spiritualità? Come è collegata al loro vivere quotidiano? Esattamente come quando siamo in missione in altri posti del mondo.
– SINERGIA: Pensare e lavorare insieme come Istituti, ma anche con laici, famiglie e con le associazioni non religiose. Pensare e lavorare coni fratelli cristiani separati e con le altre religioni, per avere idee diverse e creative, a dare testimonianza più incisiva
– STARE, NON SOLO ANDARE: dare continuità ai cammini con i giovani, creare relazioni che restino.
– CONCENTRARCI SUL TERRITORIO: essere vicini ai giovani dove vivono.
– ASCOLTO, NON SOLO ANNUNCIO: ascoltare i giovani e creare con loro gli eventi missionari.
– DALL’INCONTRARE ALL’ACCOGLIERE: non solo fare incontri, ma ospitare giovani in casa nostra attraverso settimane di fraternità ‘vieni e vedi’.
– TRASMETTERE IL POSITIVO DELLA MISSIONE: Gli incontri in parrocchie e scuole hanno lo scopo di far conoscere i valori che gli altri continenti ci insegnano, non solo i problemi e le negatività.
– INTERCETTARE I VALORI DEI GIOVANI che si ricollegano ai valori evangelici: relazioni liberanti (contro femminicidi, bullismo, abusi, solitudini…), senso della vita, cura del creato, sobrietà, sguardo sul mondo, intercultura.

I FRUTTI DI QUESTO CAMMINO:
• CONOSCENZA RECIPROCA, tra noi e il territorio. Si tesse una rete di lavoro in sinergia.
• GIOVANI IMPEGNATI, alcuni continuano un cammino missionario successivo ai viaggi, altri fanno animazione con noi alle Giornate missionarie; altri ancora prendono impegni in parrocchia
• GIOVANI IN DISCERNIMENTO: una piccola parte si impegna nel discernimento vocazionale

Ci auguriamo che sempre più potremo far conoscere il sole ai nostri fratelli e sorelle europei.
Un proverbio africano infatti dice: se coltivi bene l’albero, i frutti ti cadranno addosso!
Grazie

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